"Milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo hanno già ammirato le grandi rassegne del Centenario nella cornice impareggiabile delle colline torinesi. Tutti gli italiani aperti ai problemi e agli interessi della vita contemporanea hanno visitato o visiteranno “Italia 61”, la grande occasione che nessuno vuol perdere. Ogni giorno porta decine di migliaia di visitatori alla grande Esposizione, in un crescendo di consensi da parte della stampa di tutto il mondo. Uomini della politica, dell’arte, del lavoro hanno riconosciuto che a Torino l’Italia offre la misura del progresso raggiunto in cent’anni di unità. Nel Palazzo del Lavoro, la grande meraviglia di cemento, acciaio e vetro, tutti possono vedere come si vivrà nel duemila."

Benvenuto a Italia '61!

Nel 1961, a Torino, si svolse Italia '61, la grande Esposizione Internazionale del Lavoro. Fu un evento memorabile organizzato per festeggiare i cento anni dell'Unità d'Italia e la città, in pochi mesi, si trovò al centro del mondo. Da paludi e rovine venne creato un nuovo e spettacolare quartiere per ospitare quella che venne chiamata "La Città delle Meraviglie". Ancora oggi molti ricordano la monorotaia Alweg, che sfrecciava veloce sopra la testa di milioni di visitatori in uno scenario da fantascienza. 

Il nostro intento, da quando nel 2008 iniziammo questa bella avventura, è quello di raccontare Italia '61, evento fantastico, visionario, unico e irripetibile.

Logo Ufficiale di Danilo Nubioli

C'era una volta Italia '61

L'esposizione per il centenario voleva celebrare il nostro passato, la nostra storia, ma aveva anche l'obiettivo di proiettare Torino e l'Italia verso il futuro. Come Roma con le Olimpiadi del 1960, anche Torino voleva voltare pagina e lanciarsi, con maggiore forza e determinazione, verso l'avvenire, verso un mondo di benessere e progresso raggiungibile attraverso il lavoro, le scoperte nel campo della scienza, della tecnica e della medicina. Era una Torino ancora in ginocchio, che veniva da un periodo triste, da una guerra finita solo quindici anni prima, e in cui già si stavano palesando le prime tensioni sociali dovute all'immigrazione dal Sud e dal Nord Est della penisola.

Il comprensorio di Italia '61 voleva quindi rappresentare la città del domani, un tuffo negli anni duemila quarant'anni prima che arrivassero. Era un gridare a tutti che l'Italia c'era, che si era rialzata e che era pronta a conquistarsi la posizione che meritava nello scacchiere internazionale di quel tempo. "Torino vi chiama" era lo slogan, ripreso dall'epoca risorgimentale e il mondo, in un tempo in cui non era così facile viaggiare, rispose con entusiasmo. Quasi sette milioni di visitatori in sei mesi di spettacoli, visite di personalità internazionali, convegni e meraviglie di ogni genere, dal Luna Park più grande d'Europa alla funivia per Cavoretto, dall'autobus rosso a due piani, alla meraviglia fra le meraviglie,  la monorotaia di Italia '61, la "ferrovia aerea", quella che quando passava costringeva tutti a stare, incantati, con il naso all'insù.  E molto altro, come potrai scoprire visitando questo nostro sito.

E poi? Poi venne il "dopo '61", vennero gli anni della noncuranza, dell'abbandono e di chi, di quello straordinario evento, non ne comprese né la portata né il suo significato più simbolico. Il mondo cambiò davvero ma non come tutti avrebbero voluto. Arrivò il 1969 e la strage di piazza Fontana riportò l'Italia con i piedi per terra, e poi ancora gli anni settanta, terribili soprattutto per una città come Torino. Ma credo sia meglio fermarsi qui. Quella fu, effettivamente, tutta  un'altra storia. 

Italia '61 - La città delle meraviglie è un libro che racconta tre storie, ciascuna delle quali ha, come sfondo, Italia '61. L'Esposizione è descritta in diverse epoche e con diversi protagonisti, attraverso storie semplici ma coinvolgenti di una Torino diversa e lontana. Ne consiglio la lettura a chi vuol saperne di più su Italia '61 e a chi si chiede cosa siano quegli strani palazzi che si affacciano sul corso Unità d'Italia. La consiglio a chi ama Torino, città splendida che a volte dimentica quanto sappia essere grande e sorprendente, a chi vuole sorridere e un po' commuoversi ripensando ad una Torino che ormai non c'è più.

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