Torino oggi

ATTUALITÀ - 17 agosto 2023, 07:08

C'era una volta Italia '61, quando a Torino si poteva viaggiare in ovovia e monorotaia

A 62 anni dall'Esposizione Internazionale del Lavoro, organizzata in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, la memoria di quegli anni rivive grazie ad un'associazione

di Marco Berton

L'ovovia di Italia 61 è uno dei ricordi più cari per i torinesi

Sono passati 62 anni da Italia '61, quando Torino fu al centro dell'attenzione mondiale ospitando l'Esposizione Internazionale del Lavoro durante le celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia. L'evento, oltre ad attirare in città decine di migliaia di persone, lasciò in eredità veri e propri gioielli architettonici come il Palazzo del Lavoro e il PalaVela e avanguardie della mobilità come l'ovovia e la monorotaia.

Ovovia e monorotaia

Tralasciando il capolavoro di Pier Luigi Nervi, che dopo anni di abbandono e degrado sta iniziando a vedere qualche spiraglio di riqualificazione, e il PalaVela, che ancora oggi ospita eventi sportivi di diverso tipo, furono proprio i 2 mezzi di trasporto ad attirare maggiormente la curiosità degli avventori e la stessa cosa avviene anche a distanza di decenni.

L'ovovia, composta da 61 cabine gialle rosse e blu, permetteva di raggiungere il Parco Europa di Cavoretto sorvolando il Po attraverso un sistema di cavi posto a circa 10 metri di altezza, per una lunghezza totale di 900 metri ad una velocità di 3 metri al secondo e un dislivello di 120 metri. La monorotaia, invece, posizionata a 6 metri d'altezza e poggiata su pilastri di cemento armato precompresso, era composta da una motrice a tre elementi in lega di metallo leggero con una capienza di 80 posti a sedere e 120 in piedi: la stessa collegava i due ingressi principali dell'Esposizione lungo un percorso di un chilometro e 200 metri.

Di quelle testimonianze storiche, al momento restano solo alcune tracce: i pilastri della monorotaia che dominano il laghetto del parco Italia '61 e le stazioni di partenza e arrivo dell'ovovia, ormai in stato di abbandono dopo aver ospitato alcune attività commerciali.

I “custodi” di Italia '61

A custodire la memoria di quegli anni c'è però l'Associazione Amici di Italia '61, curatrice del sito web divulgativo italia61.org: “Il nostro intento, da quando nel 2008 iniziammo questa bella avventura, è quello di raccontare questo evento fantastico, visionario, unico e irripetibile organizzando mostre, conferenze, presentazioni presso biblioteche, comuni, scuole ed altri enti pubblici e privati, con esposizioni indoor o all'aperto, partecipando anche a fiere e feste sul territorio piemontese” si legge.