Moda, Stile, Costume

(Tratto dalla Relazione del Consiglio Direttivo all'Assemblea Generale del 26 giugno 1962)

In una rassegna storica e sociale degli ultimi 100 anni di vita italiana non poteva mancare un capitolo dedicato alla Moda; l'opportunità di una mostra del genere fu sentita dal Comitato Torino '61 che, in base ad un bilancio precedentemente approvato, affidò l'alto e impegnativo compito al Cavaliere del Lavoro Pininfarina, con la più ampia libertà d'azione. Egli si prefisse di realizzare una mostra di concezione nuova che avesse un'impostazione inedita ed originale e rappresentasse una svolta nella storia delle esposizioni.

Il tema iniziale della moda in genere fu esteso in "Moda, Stile, Costume", che offri' in tal modo un campo più ampio e concezioni più vaste per rappresentare il gusto e le espressioni dei mille motivi della vita contemporanea, dal turismo al lavoro, dallo sport allo spettacolo.

L'Esposizione si propose di illustrare quindi, per grandi pubblici e per elites raffinate, temi ispirati alla Moda, Stile, Costume, che hanno caratterizzato la vita civile italiana dal 1900 ad oggi, evitando intenzionalmente fatti storici, militari e politici.

Il Cav. del Lav. Pininfarina scelse personalmente i suoi collaboratori e si avvalse dell'opera di un gruppo di architetti capeggiati dal Prof. Cavallari-Murat.

La Mostra, organizzata a tempo di primato in quattro mesi, fu allestita nel Palazzo delle Mostre nel comprensorio di Italia '61 e venne inaugurata il 9 giugno 1961 dal Ministro Andreotti in rappresentanza del Governo.

Nei 14.000 metri quadrati del Salone, la Mostra Moda, Stile, Costume venne suddivisa in 5 temi fondamentali: La Moda Le Arti Figurative Le Arti Applicate Teatro-Cinema-Balletto, La Letteratura ed in 12 sezioni:

Figura Rosa e nero, Forme Pure e Dimensioni Architettura Parametrica Compasso d'oro Il Pane Il Turismo lo Sport Il 1999 Le Grandi Esposizioni I Gioielli Affissi Murali. Oltre 500 cimeli, quadri di autori famosi, gioielli vennero richiesti ed ottenuti da musei e collezioni private, per un valore che si aggirava sui 10 miliardi; i soli gioielli vennero assicurati per tre miliardi.

Il settore "Moda" fu ripartito in quattro enormi vetrine, una per ciascuna delle seguenti epoche: 1900-1913, 1925-1935, 1935-1947, praticamente dal primo novecento al "new-look" di Christian Dior.

Questo quattro grandi periodi furono illustrati con i pezzi piu' rari e significativi appartenenti ai grandi nomi dell'aristocrazia ed alle personalità di maggior rilievo del mondo dello settacolo.

Nè furono trascurati diversi settori della moda minore, attraverso una curiosa esemplificazione di cappelli, ombrelli, scarpe, profumi, ecc.

La sezione delle "Arti Fiugurative" e delle "Arti Applicate" tracciò un conciso panorama delle tendenze pittoriche e di scultura del nostro secolo: realismo e futurismo, la metafisica, l'espressionismo, l'astrattismo, l'informale. Gli ordinatori posero in confronto visivo le opere d'arte ed i prodotti dell'artigianato e dell'industria.

L'itinerario dello spettacolo dal 1900 ad oggi, fu ordinato in tre settori: "Teatro-Cinema-Balletto".

Del primo si ricordo' l'esordio contrastato del teatro libero di Antoine a Parigi, la parentesi dell'espressionismo, passando quindi dai grotteschi e dalle correnti spirituali alla nuova corrente del realismo. Per il Cinema il cammino ebbe inizio con la retorica di "Cabiria" per giungere, attraverso l'antiretorica di "Sperduti nel buio" e "Assunta Spina", al realismo. Per il settore della "Letteratura" si raccolsero numerose testimonianze letterarie tendenti a stabilire un rapporto diretto tra il pubblico e la letteratura. Il pubblico, in piena liberta' di scelta, pote' leggere, su gigantesche pagine di otto libri, brani di opere di prosatori dell'ultimo 800 sino ai maggiori contemporanei stranieri ed italiani ed ascoltare, premendo i tasti di due juke-boxes, la voce autentica di poeti e di fini dicitori illustri: Carducci, Pascoli, Pavese, Montale, Trilussa, Quasimodo.

"Figura": blanda avventura disegnata di quindici chilometri di velo sotto l'invito ambiguo ed affascinante di determinare una forma-figura.

Magia, spiritismo, superstizione, psicanalisi, frivolezze furono i temi trattati nell'interessante padiglione "Rosa e Nero" intesi quale espressione di un convenzionalismo cosi' potente, a volte, da sovvertire costumi e gusti.

Nel settore "Forme Pure e Dimensioni" furono presentati, oltre a documenti fotografici, alcuni interessanti modelli di forme geometriche pure, derivate da espressioni grafiche di equazioni matematiche.

"L'Architettura Parametrica" si pose come una disciplina tendente ad immettere nel vivo della struttura del pensiero attuale, specie se scientifico, i fenomeni dell'architettura e dell'urbanistica.

Il "Compasso d'Oro" concorso destinato a premiare i migliori progettisti dell'industrial design, radunava le opere premiate dall'inizio del concorso ad oggi.

Curiosissima inoltre la mostra del "Pane", con tremila diverse forme in uso nelle varie regioni italiane e laboriosamente radunate per significare che anche nell'artigianato piu' umile esistono analogie con i gusti correnti e con l'arte del momento.

Su uno sfondo lungo 60 metri, raffigurante un convoglio di tutti i mezzi di trasporto, il racconto del "Turismo" si articolo' nei suoi nuclei piu' evidenti: dalla gondola al panfilo, dalla carrozza letto alla capsula spaziale, dal turismo romantico a quello di domani, l'astronautica.

Insieme al turismo fu presentato o "Sport", uno dei fenomeni piu' vasti del nostro tempo. Nella Mostra risulto' il contrasto tra gli aspetti tradizionali di un determinato sport e le successive modifiche e meccanizzazioni.

Per il "1999" furono scelte, tra le infinite possibili, alcune immagini sul filo del paradosso, che riflettessero, con immediatezza e nel contempo con una sfumatura di ironia, l'allucinante suggestione dell'epoca verso la quale siamo proiettati.

A ricordo delle "Esposizioni" passate, di importanza mondiale, furono scelti i cataloghi delle esposizioni del 1900, 1925, 1935, 1958, cioe' le epoche "liberty", "cubista", "novecento", ed Expo' 1958" come simboli di un costume e di un gusto transitorio.

Ampia e ben documentata fu la rassegna dell'"Affisso Murale", il segno pubblicitario piu' diffuso, che si valse di autentiche opera d'arte delle piu' note firme europee.

La Mostra rappresento' un'opera originale, fantasiosa e stimolante, che unendo la sottile poesia dei ricordi al fascino delle cose ignote di un futuro gia' cominciato, seppe mettere in evidenza la vera sostanza dell'uomo, senza immergersi nel convenzionalismo e nel gratuito. Raccontandoci le passioni, le infatuazioni e ňa genialita' di questo secolo, attraverso le innumerevoli testimonianze della moda, dello stile e del costume, seppe darci cosi' l'esatta misura dell'uomo nel suo tempo. La stampa e la critica internazionali seguirono con vivo interesse e sottolinearono con lusinghieri consensi la Mostra Moda, Stile e Costume, definendola una delle piu' riuscite delle celebrazioni del Centenario.

Di essa resta un vivo ricordo in un film ed in un interessantissimo volume, realizzati a carico e cura del Cav. del Lav. Pininfarina.


Spettacoli Particolari

a cura di Piero Farne' e Claudio Occhiena


All'interno del Palazzo Esposizioni, di fianco al belvedere, fu eretto un vero e proprio teatro, a pianta circolare, capace di ospitare 1000 spettatori. L'eleganza delle sue strutture, il vivace accostamento dei colori, l'originale trovata del suo soffitto in tela, lo resero adatto per le numerose sfilate di moda che vennero effettuate dal giugno al settembre: 73 Case di Moda fecero sfilare quotidianamente indossatrici e indossatori per presentare le loro nuove creazioni.

Si penso' di completare la mostra con un ciclo di spettacoli che, dalla Moda, Stile, Costume prendessero lo spunto. Passarono cosi', nel Teatro dei Mille: "Balletti Classici" per la manifestazione di apertura;

"Storia di un lampione", con sfilata d'alta moda e "Diario di un Secolo", a cura di Pier Benedetto Bertoli e Vito Molinari, con la presentazione di Ernesto Calindri (entrambi gli spettacoli furono interpretati da attori dilettanti, scelti nella migliore societa' torinese e milanese); "La Donna nel Risorgimento"; "Europa canta Europa", un incontro internazionale di musica leggera e operistica, ripreso dalla televisione di sei Nazioni, organizzato per la Comunita' Europea e per il quale si ricevettero elogi da autorita' e enti di tutta Europa; "I Bimbi dei Genitori Celebri"; "Storie Vere della Moda d'Autunno", con sfilata d'altra moda; "Gran Finale", parata d'illustri rappresentanti della letteratura, dello spettacolo e dello Sport; presentatore: Vittorio De Sica. Al fine poi di consentire una piu' larga partecipazione popolare, fu allestito, all'aperto, un altro teatro capace di 7000 posti a sedere, con un impianto di altoparlanti posti nelle immediate adiacenze per assicurare la ricezione ad almeno cinquantamila persone.

La Stagione fu inaugurata con "Comicissimo", al quale parteciparono 24 tra i nostri maggiori attori della rivista, del cinema e della televisione.

Con sempre crescente successo si continuo' con "L'Amico del Giaguaro", "Ferragosto con Johnny Ray" e "Buone Vacanze" con Gorni Kramer.

Si calcola che abbiano assistito a questi spettacoli complessivamente oltre 150.000 persone.

Il teatro all'aperto ospito' anche altre manifestazioni, tra le quali i cori alpini della S.A.T., i concerti di bande militari italiane e straniere e gli spettacoli folcloristici in occasione delle "Giornate" Regionali e Nazionali.


Presidente:

Cav. del Lav. Battista Pininfarina


Vice-Presidente:

Prof. Dott. Franco Garelli


Collaboratori:

Prof. Ing. Augusto Cavallari-Murat

Prof. Arch. Roberto Gabetti

Arch. Aimaro Oreglia d'Isola

Arch. Giorgio Raineri


Consulenti:

Comm. Tommaso Ferraris, per l'organizzazione generale

Prof. Ernesto Caballo, per l'inquadramento storico.