Mostra delle Regioni

Padiglione delle Marche


Presidente del comitato regionale:

Francesco Angelini


Progettisti dell'allestimento:

Ildo Avetta

Marone Marcellotti

Giorgio Perucci


Hanno collaborato:

Franco Di Tondo

Carlo de Noja

Il vecchio e il nuovo nella terra di Leopardi (la casa e la pesca)


Il tema scelto non vuol esporre un rapporto di identità, in verità assai arduo, del Leopardi con le Marche: il pensiero ed il canto del Poeta hanno infatti un rilievo certamente universale. Il padiglione è ispirato soltanto ad una rappresentazione nel passato e nel presente della terra che offrì stupende immagini di poesia al grande recanatese, con l'immensità del paesaggio, con il sommesso lavoro delle genti, e che con l'humus storico e culturale tipico della civiltà secolare diffusa anche a livello dei piccoli centri, permise lo sbocciare del primo grande poeta moderno dell'intera umanità. Pur nel progredire delle condizioni di vita e dei sistemi di lavoro, la terra del Leopardi mantiene ancor oggi intatti alcuni tratti fisionomici di allora, soprattutto nella scrupolosa operosità degli abitanti e nella permanenza di tenaci, affettuose tradizioni marchigiane.

Le parti in cui si articola il padiglione si integra a vicenda. Colto inizialmente il colore e l'ambiente che caratterizzano la regione, il visitatore potrà seguire lo sviluppo delle civil' delle Marche dalla preistoria ad oggi. La lenta, graduale ascesa viene resa attraverso documenti indicativi e caratterizzanti le varie epoche: dal carro da guerra piceno, simbolo di un'alta qualità artigianale preistorica, ai reperti della colonia romana, dalla figura di Cecco d'Ascoli - che delinea il clima politico-sociale del Medioevo - allo splendore del palazzo ducale di Urbino, fino alla forti personalità artistiche scaturite dal seicento, dal settecento e dall'ottocento, e delle quali Leopardi è l'espressione più elevata.

Da Leopardi il cammino riprende e giunge ai giorni nostri. Scipione, Fazzini, Licini e Berti traggono anch'essi dalle Marche origini e patrimonio culturale.

Alla rievocazione delle civiltà delle Marche si salda lo svolgimento del sottotema del padiglione. Il settore dedicato alla casa ed alla famiglia mostra non soltanto l'evoluzione della casa marchigiana, ma invita anche a soffermarsi sulla gelosa, raccolta intimità dell'ambiente familiare marchigiano (simbolo di questa intimità operosa e' il telaio).

Dalle prime abitazioni preistoriche e dalla tipica pianta di casa romana, si passa ai castelli medioevali nelle loro varie forme funzionali e quindi, con il sorgere dei liberi comuni, agli insediamenti umani organizzati su nuove basi giuridiche ed economiche. Dalla casa unifamiliare, abitazione tipica della borghesia marchigiana sul finire del '500, e dalla caratteristica villa di campagna dei proprietari dei fondi rustici si arriva poi alla villetta novecento e alle casette individuali estensive di Metaurilia, versioni moderne e funzionali di antichi principi. Dopo l'ultima guerra, infine, i quartieri autosufficienti e gli agglomerati popolari, strumenti risolutori del problema edilizio, pongono nuove soluzioni e suppliscono a quella aspirazione all'isolamento che le altre epoche avevano reso possibile.

Contemporaneamente alla casa urbana si evolve anche la casa rurale, dalla sua primitiva forma di atterrato, alla colombaia - che segna il passaggio dalle antiche corti villiche aggregate al castello - alle attuali colonie, caratteristiche di una terra dove fiorisce l'istituto mezzadrile.

L'altro settore che completa il sottotema del padiglione è la pesca, fattore preminente dell'economia marchigiana. Essa è caratterizzata dalla convivenza nell'epoca attuale di sistemi antichissimi con altri improntati ad un moderno concetto di attività industriale. Ai primi appartengono la sciabica, la voliga, la bilancia. si assiste poi al passaggio dalla vela al motore che renderà possibile la pesca atlantica alle flottiglie marchigiane. Lo sguardo alle Marche di ieri e di oggi si conclude con l'illustrazione del lavoro marchigiano visto in alcune direttrici principali: agricoltura, artigianato, commercio e industria. Le pile a maglio per la preparazione della carta simboleggiano questa attività silenziosa ed alacre, raffigurata in una sintetica ed allusiva sfilata di tutte le altre principali attività produttive della regione.